Firenze, Massa Carrara, Pistoia

Il collutorio per una corretta igiene orale

 

 

Il collutorio è un prodotto che deve essere utilizzato insieme allo spazzolino, al dentifricio, al filo interdentale e allo scovolino per una corretta igiene orale.

Sicuramente lo spazzolino resta la metodica più efficace per la rimozione della placca ma i collutori ne controllano e riducono l’attività.

 

Con il collutorio si esegue il risciacquo per rimuovere efficacemente residui di cibo, per rimineralizzare, per combattere l’alitosi, per disinfezione topica e conseguente per protezioni sia del paziente, sia dell’operatore in caso di seduta dal dentista.

 

I collutori si classificano in base alla loro capacità di essere assorbiti dalle mucose e rilasciati per un certo periodo di tempo senza perdere la loro attività batteriostatica (substantività), che permane costante fino a 12 ore. 

 

I collutori prodotti da banco oppure costituiti da oli essenziali e perossidi, hanno una minore substantività mentre quelli di seconda generazione, che hanno un elevato potere antibatterico, hanno un’alta substantività.

Tra questi sicuramente spicca la clorexidina.

 

I collutori poi possono essere considerati come presidi medico chirurgici e dunque venduti solo in farmacia oppure alcuni colluttori sono registrati come cosmetici e quindi venduti liberamente.

 

I collutori più efficaci e più venduti sono quelli a base di clorexidina. 

Infatti essa è considerata l’agente chimico disinfettante antiplacca approvato per eccellenza. 

 

La sua potenza antibatterica tuttavia si accompagna ad effetti collaterali importanti che ne impongono un utilizzo ponderato: infatti ai miei pazienti dico di non utilizzarla più di due volte al giorno per un periodo massimo di 10/12 giorni.

 

Un uso improprio di clorexidina infatti, può creare resistenza batterica, infiammazione delle mucose, tende a macchiare i denti e se usata per lunghi periodi in sostituzione dello spazzolino e del filo interdentale, risulta inefficace o addirittura dannosa perché sovverte quellequilibrio ecologico presente all’interno della flora batterica orale.

 

La clorexidina non deve essere diluita; deve essere trattenuta in bocca per un minuto: tempo necessario affinché gli agenti chimici possano attivarsi ed essere efficace.

Deve essere utilizzata al massimo due volte al giorno a distanza di 12 ore e per un periodo massimo di 10/12 giorni, poi si deve interrompere il trattamento .

Non è necessario diluire il prodotto con l’acqua

L’uso troppo prolungato di clorexidina, oltre a poter causare una colorazione dei denti, favorisce la formazione di tartaro sopragengivale; la clorexidina può pigmentare sia lo smalto e la lingua e può temporaneamente alterare il gusto, disagio comunque reversibile dopo la sospensione.

 

Una cosa che molti non sanno è che lo sciacquo col collutorio non deve essere eseguito immediatamente dopo o prima dello spazzolamento: infatti devono passare almeno 30 minuti. 

Questo succede perché l’attività della clorexidina può essere ridotta o inibita dalla presenza di tensioattivi anionici che sono presenti nei dentifrici, soprattutto il solfato di sodio chiamato anche SLS.

Dunque se si usa un dentifricio senza SLS possiamo fare il risciacquo con la clorexidina anche successivamente allo spazzolamento. Altrimenti è meglio aspettare 30 minuti.

 

L’utilizzo domiciliare della clorexidina è comunque consigliato in caso di gengiviti, malattia parodontale, mucositi, gravidanza, trattamento ortodontico, come misura preventiva per la prevenzione della carie e dopo interventi chirurgici tipo estrazioni di denti del giudizio

 

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